I bimbi, sfiaccati da una giornata intensa trascorsa all'aperto, stanno dormendo.
Ho letto l'ultima favola, ho aspettato i soliti due minuti in cameretta, come mi richiede sempre Miriam e sono uscita in punta di piedi.
Entro in camera da letto per prendere il pc, sento Massimo che si rigira nel lettino... penso: "O no, mo' guarda che si sveglia e passa questo attimo di pace!" invece no, gli ridò il ciuccio e dorme.
Esco sul terrazzo.
Cielo stellato.
Calma.
Aria fresca.
Pensieri.
Voci in lontananza di gente in vacanza. Lo si riconosce dalle risate, dai ritmi lenti, dall'odore di carne alla brace.
Le montagne sono diventate scure, si vede solo il loro profilo.
Sono stanca. Stordita. Non so se sbadigliare o sospirare...
Se mi guardo addosso ho tanti di quei segni che potrei ripercorrere ogni singolo istante della giornata, come se fossero stati impressi dei fotogrammi su una pellicola ingiallita: ogni cosa ha lasciato una traccia evidente sulla mia maglietta, come per annotare quanto è accaduto: una macchia di pomodoro della pizza, un'altra di gelato, una manata di terra e una boccatina di latte... sì, farei alquanto schifo, ma è così!
Le nostre giornate sono così: hanno tutte un sapore che ci si può rotolare dentro fino allo stordimento totale...
Hanno il suono di piedi che corrono, che pedalano, di urla, di pianti, di litigi, spintoni e risate a crepapelle.
Hanno la fatica di risvegli notturni continui, di dire e ripetere le stesse cose mille volte alle bimbe che non danno mai ascolto, di attenzione sempre massima perchè si cacciano in mille guai.
E' quando cala finalmente la sera che vorrei fare tante di quelle cose, ma non ce la faccio. Dormo e mi riprometto di farle. Prima o poi. Un po' alla volta.
Bello e faticoso crescerli...ma ce la puoi fare! un bacio e buone vacanze!
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