E lo sapevo che non poteva andare tutto liscio come l'olio... lo sapevo...
Chi mi chiedeva: "Ma possibile che hai trovato la baby sitter giusta al primo colpo?"
oppure: "E i bimbi ci stanno bene da subito insieme?"
Io credevo di aver vinto un terno al lotto e rispondevo sorridente: "Sì e sì!"
E invece... sì e no!
Se vi state chiedendo come sta andando con la baby sitter... vi rispondo subito!
Siamo ancora nella fase di "inserimento", ma non credo di aver trovato la formula giusta per farlo, perchè ieri, dopo i primi due incontri che sono andati benissimo, anche durante la mia breve assenza da casa, Massimo non mi ha mollato nemmeno un istante ed ha pianto per tutto il tempo.
Come si accorgeva che nella stanza in cui stava giocando non c'ero io, cominciava la disperazione estrema...
A nulla sono valsi i tentativi di calmarlo della povera malcapitata: lo prendeva in braccio, gli faceva le coccole, gli proponeva giochi alternativi, gli aveva persino concesso di toccare il suo cellulare che stava mandando una graziosa musichina, cosa che lo affascina sempre tanto, ma niente... la sua disperazione era un crescendo.
Io provavo a nascondermi in cucina.
Aspettavo che il pianto si calmasse, o quantomeno diminuisse...
Ho aspettato anche 10 minuti buoni.
Ma niente.
Alla fine lo vedevo che vagava per casa disperato alla mia ricerca.
Poi lo calmavo, lo riportavo nella stanza dove stavano giocando tutti insieme, rimanevo un po' anche io... poi mi allonavo... e la storia ricominciava daccapo allo stesso identico modo.
Niente, mi sono sentita veramente frustrata.
Sapevo che Massimo fosse un osso duro, ma non immaginavo così tanto.
D'accordo è piccino, ha i suoi tempi... è vero...
Forse ho cantato vittoria troppo presto: lui ha sgamato la solfa: quando viene quella ragazza, mamma se ne va e questo è no buono!
Dobbiamo ripensare all'inserimento.
Non va bene una volta alla settimana.
O meglio, per Miriam e Melania cambia poco, nel senso che loro stanno tranquillissime con la ragazza, che le fa giocare e le fa divertire.
Ma per Massimo questo approccio non funziona.
Ogni settimana è come se si ricominciasse l'inserimento, e non va bene.
L'alternativa è quella di uscire comunque da casa, nonostante i pianti e sperare che prima o poi si calmi.
Non so.
Cambieremo strategia. Devo!
Credo tu abbia centrato il punto, nel senso che la frequenza e' troppo poca e da una settimana all'altra e' come ricomnciare dall'inizio.
RispondiEliminaUna volta alla settimana è troppo poco. Magari dovresti coinvolgerla anche al di fuori di casa, al parco giochi, fate una gita insieme, come facesse parte della famiglia...
RispondiEliminaSi concordo sul tempo è un pò come mandarli al nido ogni quindici giorni, Moky ha ragione sulle attività extra casa
RispondiEliminaI miei figli, dopo un anno, ancora piangono quando li porto all'asilo.
RispondiEliminaFa' un po' te... I maschi sono lenti, lentissimi.
Allora non è solo una mia impressione di questa differenza tra maschi e femmine, eh!
EliminaCome ti ho detto a voce devi intensificare la sua presenza in casa o fuori casa, fai te, ma sempre con te presente: Massimo deve dimenticarsi che te ne vai. Deve star tranquillo che lei è una di famiglia, non la tua sostituta. Tutto qui. Poi che quando te ne andrai resterà in lacrime è sicuro, comumque.
RispondiEliminala baby sitter di mia figlia in questo e' stata bravissima: al momento in cui la mattina dovevo uscire per lasciarla a casa con lei, mi salutavano dalla finestra, e lei si metteva a fare il pagliaccio, cosi' Marisa cominciava a ridere e non ci pensava piu'...... prova a suggerirlo alla tata
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