"Mamma, lo so che ti scoraggi quando trovi le mie impronte su mobili e muri, rallegrati però perchè sto crescendo e rimarranno un ricordo solamente, perciò io ti regalo le mie impronte perchè tu possa un giorno ben lontano vedere com'erano piccole le mie mani al tempo in cui cercavano la tua."
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mercoledì 24 agosto 2011

Il paese di montagna

Queste mattine sono diverse da tutte le altre.
Ci si sveglia prestissimo... nel paese di montagna vicino Roma, si aprono le imposte piano piano per cercare di non svegliare le bimbe, che invece già si rigirano nel letto, pronte a spalancare i loro occhioni e a chiamarci, si sbircia di fuori il cielo e il profilo dei monti che si stagliano davanti a noi.
Silenzio.
La luce del sole filtra con un'angolazione insolita (per noi). E' l'alba.
L'aria è frizzante.
Sembra di avere le orecchie ovattate e si fa fatica a muoversi normalmente, si fa tutto a rallentatore.
Ci si veste.
Si salutano i nonni, che già si sono alzati in piedi come grilli e ti hanno chiesto mille cose: "Vuoi il caffè?" "Hai visto che bella giornata?" "Cosa preparo alle bimbe per pranzo?"... forse un giorno capirò come cavolo è uscita fuori questa generazione di uomini e donne con i super-poteri?! Non lo so.
Ci si infila in auto alla volta di Roma, per raggiungere gli uffici.
Il tonfo della portiera è imbottito pure lui.
Il paesello comincia a svegliarsi.
Sono aperte solo l'edicola e il bar all'angolo.
Il macellaio e il salumiere stanno facendo colazione.
Accipicchia quanto è lunga la giornata anche per loro, eh!?
Ci si rende conto di tante cose a quest'ora.
Ci si rende conto che la vita ha tante sfumature, tante possibilità, tanto movimento.
Niente è scontato.
Presi dalla solita routine cittadina, perdiamo di vista quanta altra Vita c'è intorno. Quanta natura si sveglia!
E percorrendo la stradina tortuosa che ci porta verso l'autostrada vedi la casetta arroccata su una roccia, con le imposte aperte, vedi l'uomo che sta caricando la legna sul suo camion, vedi il vecchietto che già fa la sua passeggiata giornaliera, vedi chi sta raccogliendo qualche pomodoro...
E comincio a pensare, certo che questa sì che è vita...
La natura.
I silenzi.
I colori.
L'aria.
La calma.
Tutto diverso.
Fino a qualche anno fà mi si accapponava la pelle al solo pensiero di una vita del genere.
E ora invece penso a quanto sarebbe diverso e migliore anche e soprattutto per le bimbe... magari avere un giardino in cui giocare... e una strada su cui correre senza pericoli...
Mi piace sognare.
Poi arriviamo al casello di Roma Est.
Paghiamo.
Ci accoglie il panorama familiare.
Si ritorna alla realtà, ai ritmi consueti.
No, io appartengo a questi posti. Non sarei fatta per la campagna. A lungo andare darei di matto.
Io che urlo come mi si avvicina un insetto volante.
Io che mi lavo le mani appena si impolverano.
Io che ho bisogno di movimento, di rumori intorno altrimenti soffro di solitudine.
No.
Sarebbe davvero bello, ma non fa per me.
Comunque, questa settimana da pendolare dal paese di montagna non mi dispiace affatto. Me la sto assaporando tutta.

12 commenti:

  1. Anch'io all'inizio la pensavo come te.
    Temevo il matrimonio anche perché mi sarei dovuta trasferire in campagna.
    All'inizio la tolleravo, poi mi sono abituata.
    Poi l'ho compresa e apprezzata.
    Adesso non potrei più vivere in città.

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  2. @Slela: ci credo. Ci credo benissimo. Tutto sta ad ambientarsi inizialmente.

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  3. Io vengo da quella campagna e da quella vita che descrivi tu e il suo fascino ce l'ha sempre, per me, per mio marito e ora anche per Filippo, ma mi sta stretta, mi è sempre stata stretta... non fa per me. Venire qui mi rigenera in qualche modo, ma non fa per me.

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  4. Io la penso come te, bella la campagna ma giusto il tempo di una vacanza, di un week end, di una gita fuori porta...poi adoro la vita cittadina (il mio sogno proibito è un appartamento in centro), anche se nel mio caso si parla di una città di provincia di modeste dimensioni.

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  5. @MMD: Eh, so bene come la pensi... E credo che sei una "privilegiata" ad aver assaporato entrambe le cose.

    @Serena: e lo dici a me?! Il mio sogno è un appartamento in centro a Roma... e t'ho detto tutto!!!!

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  6. io sogno un giorno di poter vivere così con tutta la mia famiglia e nelle Marche di posti ce ne sono tanti, solo che per ora è solo un sogno... quando ne parlo, tutti (nonni, marito...) mi danno della matta e dicono che è "scomodo" e che poi i bambini appena crescono un po' vorrebbero solo vivere in città, ma io non ho ancora cambiato idea!

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  7. @Mammamicia: quello che ti dicono è vero ed è uno degli aspetti "negativi" della cosa, ma di contro ce ne sono tanti altri positivi. Come sempre, è un fatto di bilanci e di equilibri.

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  8. io ho passato parte della vacanza a fantasticare su come sarebbe la nostra vita lì al paesello: girare in bici invece che in macchina, libertà per i bimbi...non so se ce la farei, ma onestamente mi capita spesso di pensarci!

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  9. @pinkmommy: vedo che abbiamo tutte più o meno di questi pensieri.

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  10. Per me era uguale: orrore x gli insetti ( volanti, striscianti, ronzanti, saltellanti, etc) orrore x i ritmi dilatati, per la noia... Poi sono nati Cioccolato e Fragola e con loro è nata in me l'esigenza di rallentare,di respirare profondamente...
    Adesso smanio x la campagna, x gli spazi aperti, x la natura: appena posso porto i piccoli in campeggio e già pensiamo con il maritino, ad una casetta campagnola x i we e le vacanze: abbiamo bisogno di aria pura... In tutte le declinazioni!

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  11. Ho trascorso tutte le mie estati da bambina in un posto del genere. Che credo sia molto vicino al tuo, perchè la strada è la stessa. Mia madre e mio padre venivano nei weekend, pur distando 40 minuti da Roma. Ed il ricordo di quei giorni con i miei nonni è l'unica cosa che non mi abbandona mai oggi. Le escursioni quotidiane nei boschi dove cercavo la casette per le galline abbandonate e le rimettevo a posto con il gruppetto delle mie amiche del paesello rendendole dei rifugi a 4 stelle! E poi tornare a casa per il pranzo, riposino, merenda con pane casareccio bagnato e zucchero sopra, e di nuovo a scorrazzare con le amiche e le biciclette e tornare a sera perchè in quei posti, 40 anni fa non succedeva niente, non c'erano telefonini, mia nonna stava tranquillissima perchè bastava chiedere ogni tanto alle comari che passavano dove mi avevano visto o fare un urlo di richiamo nel bosco e la voce arrivava.
    Stamattina pensare a tutto questo mi ha fatto male e bene insieme.
    Una fitta di dolore caldo. Ma grazie. Lascia le bambine li, il più a lungo possibile. Ti abbraccio.

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  12. @Melia: anche io sto mettendo in discussione parecchie delle mie vecchie convizioni di prima di diventare mamma... sarà una crisi di mezza età anticipata!?

    @Roberta: lieta di conoscere questo altro lato di te. I nonni sono una vera risorsa ed è bello poter ricordare questi bei momenti. Fortunatamente le mie bimbe ne avranno a vagonate di bei ricordi!

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Pensieri e massime varie che ho fatto miei!

Affrontare il mare in tempesta su un guscio di noce, ma farlo mano nella mano, è più facile che non da soli..

Nella vita c'è SEMPRE qualcosa di meglio da fare che stirare. E se non c'è, bisogna lavorare sulla propria vita.

Quando distribuivano il talento della perfetta massaia io sono andata un attimo in bagno.

Per cogliere tutto il valore della gioia devi avere qualcuno con cui condividerla (M. Twain)

L'amore per la lettura è uno dei regali più belli che una mamma può fare. (L. Salemi)

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