"Mamma, lo so che ti scoraggi quando trovi le mie impronte su mobili e muri, rallegrati però perchè sto crescendo e rimarranno un ricordo solamente, perciò io ti regalo le mie impronte perchè tu possa un giorno ben lontano vedere com'erano piccole le mie mani al tempo in cui cercavano la tua."
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giovedì 7 aprile 2011

Ricchitell all cim d' rep

Ecco che le mie origini pugliesi emergono prepotentemente... e non posso fare a meno di tirare fuori anche quel po' che so di questa lingua così famigliare alle mie orecchie.
Ricordo che quando papà si arrabbiava, lui uomo tutto d'un pezzo che parlava un italiano perfetto senza alcun tipo di inflessione, lui professore che entrava in classe in giacca e cravatta, curato e preciso... insomma, dicevo, quando si arrabbiava parlava in foggiano! Quando sentivo questa inflessione... tirava aria di bufera, ma quella vera, eh! Era meglio correre ai ripari.
E poi, ricordo le estati trascorse al mare in quei posti meravigliosi, dove l'odore della salsedine si mischia a quello delle piante tipiche della zona e i colori dell'azzurro del mare sfumano poi fino al rosso della terra assolata... e il bianco delle case diventa acciecante durante le ore del primo pomeriggio, così come il fucsia delle bouganville che si inerpicano sui cancelli e muri formando archi di ombra ristoratrice, è così intenso e deciso da sembrare un dipinto...

Quale ricetta migliore esiste per ricordare tutto questo?
Le orecchiette alle cime di rapa che preparava nonna Michela! Ovvio!
La ricetta classica è tutt'altra cosa rispetto a quella che ho preparato io... nonna non usava certo buste di verdure surgelate... le cime di rapa si dovevano prendere al mercato, pulirle, tagliarle e lessarle insieme alle orecchiette... altro che! Le orecchiette, poi, le faceva a mano lei... per TUTTA la famiglia che era davvero numerosa: era cresciuta esponenzialmente con l'arrivare di tutti i nipoti (ma quanti ne siamo? non ci siamo mai censiti tutti!!!!)... e allora, per non ammazzarsi di fatica, ce le preparava a rotazione la domenica... quando arrivava il turno nostro, era davvero una festa!!!!

Ingredienti per 2 persone:
200g di orecchiette secche
più di mezza busta di cime di rapa surgelate (a noi piace abbondare con la verdura nelle orecchiette!)
olio
1 scatola di alici in salsa piccante di Rizzoli Emanuelli
1 spicchio d'aglio
sale
peperoncino

Procedimento:
Cuocere le cime di rapa dentro un tegame largo con un dito d'acqua e poco sale e coprirle per 5 minuti, dopo di che far asciugare l'acqua rimasta e poi aggiungere l'olio, le alici, lo spicchio d'aglio e il peperoncino e ripassarle a fuoco vivace.
Intanto lessare le orecchiette in acqua salata, scolarle e versarle nella padella con il condimento. Amalgamare e servire.



Con questo post partecipo al contest di Farina, lievito e fantasia:

5 commenti:

  1. Ancora???
    Allora dillo che mi vuoi morta oggi...

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  2. Uhmmmmmm lasciamene da parte un piatto che arrivo!!! ;-)

    RispondiElimina
  3. Ecco che capisco tante cose in più... :)
    Anche per me le orecchiette sono un ricordo d'infanzia. Le nostre erano un po' più giù e io continuo a farle, quando riesco, a mano, come mi ha insegnato nonna. E come se non bastasse mi faccio anche i pizzarieddi, quelli da arrotolare sul ferro, ti ricordi?

    RispondiElimina

Pensieri e massime varie che ho fatto miei!

Affrontare il mare in tempesta su un guscio di noce, ma farlo mano nella mano, è più facile che non da soli..

Nella vita c'è SEMPRE qualcosa di meglio da fare che stirare. E se non c'è, bisogna lavorare sulla propria vita.

Quando distribuivano il talento della perfetta massaia io sono andata un attimo in bagno.

Per cogliere tutto il valore della gioia devi avere qualcuno con cui condividerla (M. Twain)

L'amore per la lettura è uno dei regali più belli che una mamma può fare. (L. Salemi)

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