Mi unisco al pensiero di Cento per Cento Mamma.
Non mi sento affatta rappresentata da quelle quattro disgraziate che frequentano festini e festoni ad Arcore, quindi che devo manifestà????
La mia dignità non è affatto minata dalla loro condotta morale e da come trascorrono le loro serate.
Rispetto tutte le donne che sono scese in piazza, ma non condivido.
Potrei criticare e giudicare un governo che non ha mantenuto neanche mezza promessa fatta.
Potrei chiedere le dimissioni di un premier che pensa piuttosto a sistemare gli affari propri invece di pensare al benessere degli italiani.
Potrei unirmi ai cori di proteste degli Aquilani che ancora non hanno visto risorgere la propria città...
Potrei unirmi al coro dei precari, degli universitari senza futuro in Italia, dei pazienti senza possibiltà di essere curati dalla sanità pubblica per le lunghe liste d'attesa, potrei incazzarmi per il taglio dei fondi nella scuola... e la lista si allungherebbe tantissimo.
Ma non mi importa un vero fico secco di Ruby, e di tutte le altre ragazze coinvolte.
Mi fanno pena. Questo sì.
"Mamma, lo so che ti scoraggi quando trovi le mie impronte su mobili e muri, rallegrati però perchè sto crescendo e rimarranno un ricordo solamente, perciò io ti regalo le mie impronte perchè tu possa un giorno ben lontano vedere com'erano piccole le mie mani al tempo in cui cercavano la tua."
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Pensieri e massime varie che ho fatto miei!
Affrontare il mare in tempesta su un guscio di noce, ma farlo mano nella mano, è più facile che non da soli..
Nella vita c'è SEMPRE qualcosa di meglio da fare che stirare. E se non c'è, bisogna lavorare sulla propria vita.
Quando distribuivano il talento della perfetta massaia io sono andata un attimo in bagno.
Per cogliere tutto il valore della gioia devi avere qualcuno con cui condividerla (M. Twain)
L'amore per la lettura è uno dei regali più belli che una mamma può fare. (L. Salemi)
Posso solo dissentire sul fatto che non mi fanno affatto pena, detto ciò, sottoscrivo...
RispondiEliminaS manifesta perchè il problema non è solo delle ragazze dell'Olgettina.
RispondiEliminaIl problema è una certa (preponderante) cultura italiana come l'ha definita Suor Bonetti ieri sul palco "maschile e maschilista" che fa delc orpo delle donne, del pensiero delle donne, quindi di quel TUTTO che è una donna un oggetto di mercificazione.
Che non è solo prostituzione (di strada o "d'alto bordo" che sia) ma anche marketing sulla maternità, mobbing sul lavoro, mancanza di diritti.
Dire "tanto a me di quelle che mi frega" è per l'ennesima volta girare la testa.
Pensare che fra i salari delle donne più bassi del 30% rispetto a quelli degli uomini e il fatto che per pubblicizzare una vetreria si mandino in TV ragazze più nude che vestite non ci sia collegamento.
Si è manifestato ieri (io non sono potuta andare e mi son mangiata le mani tutto il giorno) per il sacrosanto diritto a essere trattate da PERSONE e non da pacchetti con un'etichetta sopra (sante, puttane, madri, professioniste, ecc...).
Quelle ragazze mi fanno tristezza ma sempre suo Bonetti ha ragione: è responsabilità di tutti se esistono. Perchè tutti (me compresa che ridevo davanti a Drive In) abbiamo girato per troppo tempo la testa.
non ho partecipato ma con il cuore si... non è tanto un modo di dissentire dai festini di Arcore ma di esprimere dissenso verso un modo di fare generalizzato...vedere la donna come corpo e non come essere pensante...e anche una sorta di espressione dell'esasperazione che ci sta portando questo governo....per fortuna anche io non mi riconosco affatto nelle papigirl....anche perchè in caso contrario sarei ministro.. :)
RispondiEliminaContinuo a non essere d'accordo.
RispondiEliminaSe la donna è mercificata, è perchè LEI lo permette.
Non mi sento discriminata come donna, non lo sono mai stata, nè sul lavoro e nè altrove. Possibile che si tratti di fortuna, la mia? Mah... non credo.
Bisogna, certo, fare ancora un sacco di strada per la parità dei diritti e dei doveri e per arrivare alla civiltà dei paesi nord-europei, più che altro per ottenere una politica per famiglie degna di questo appellativo... ma non è che urlando in piazza si risolve qualcosa, anche perchè la finalità di questa manifestazione era ben altra.
La manifestazione non era contro Ruby o contro le ragazze del bunga bunga, che sinceramente a me non fanno neanche un po' di pena!
RispondiEliminaLa manifestazione era per dimostrare che gli italiani e le italiane hanno anche altri valori oltre al modello potere-denaro-scorciatoie-illegalità con cui ci stanno rappresentando nel mondo e grazie al quale ci stanno piano piano togliendo dei diritti sacrosanti quali il pensiero, la parola, l'istruzione, il lavoro...
Io c'ero perchè credo che se si vuole che le cose cambino non si può aspettare che qualcuno lo faccia al posto nostro ma dobbiamo mettere in gioco le nostre idee ed i nostri cervelli per i nostri figli prima di tutto!
Ottimo, sono pienamente d'accordo con te, e per quanto come donna ho tanti motivi per manifestare e come italiana pure il "caso ruby" non è assolutamente in cima alla lista e mi sarei sentita un po' strumentalizzata se fossi andata a manifestare! Fai un passo da me se ti va che ho scritto un articolo sull'argomento.
RispondiEliminahttp://modaperprincipianti.blogspot.com
- "La mia dignità non è affatto minata dalla loro condotta morale e da come trascorrono le loro serate." no ma la mia libertà e i miei diritti sono limitati dal fatto che queste stesse donne diventano poi ministro e consigliere regionale.
RispondiElimina- "Potrei criticare e giudicare un governo che non ha mantenuto neanche mezza promessa fatta.
Potrei chiedere le dimissioni di un premier che pensa piuttosto a sistemare gli affari propri invece di pensare al benessere degli italiani..." per tutte queste ragioni e tante altre siamo scesi in piazza.
qui non si tratta di giudicare le abitudini sessuali di nessuno. qui si tratta di denunciare un paese in cui le donne devono lottare con le unghie e con i denti per ottenere dei diritti "naturali" come lavorare ed avere figli, mentre allo stesso tempo passa la mentalità che esistono delle scorciatoie.
@Micaela: neanche io sono mai stata discriminata sul lavoro dai colleghi (ma ti assicuro che succede, potrei raccontarti storie di amiche e conoscenti a cui è successo) ma ho pagato sulla mia pelle il prezzo dell'assenza di tutele verso la maternità, e di una mentalità che prevede che la donna deve scegliere fra lavoro e famiglia. io questa scelta non voglio farla ma mi sento una privilegiata per questo. tante altre donne purtroppo l'hanno dovuta fare. e cumunque sei sola, nessuno ti sostiene, eppure lavorare ed avere figli (contemporaneamente) dovrebbero essere diritti fondamentali per ogni persona.
mentre io dopo più di 2 anni ancora non ho visto una lira di un'indennità di maternità che mi spettava, una certa Maria Stella, diventata ministro per meriti ancora non del tutto chiari, circa un ano fa diceva che la maternità è un privilegio, proprio lei che ha diritto a una pensione dopo pochi anni di lavoro che noi ci sognamo. noi probabilemnte neanche ce l'avremo una pensione! e il ministro delle pari opportunità? dovrebbe proprio lei rappresentare le mie, le tue pari opportunità? e il consigliere regionale della regione Lombardia? indagata per favoreggiamento della prostituzione minorile? ah però è laureata e madrelingua inglese. ah si...
se tutte queste cose non vi fanno ribollire il sangue, state pure a casa a discutere su piccoli dettagli. io zitta non ci so stare.
@Cosmic: non discuto le validissime intenzioni che ci hai messo tu, ma di quello che faccio io a casa (se discutere di piccoli dettagli o sui massimi sistemi) se permetti, so' affarmi miei.
RispondiEliminaLibera tu di dimenarti quanto più puoi in piazza.
Libera io di dissociarmi.
libera io però di scambiare 2 chiacchiere con te.
RispondiEliminai post si scrivono per ricevere commenti e intavolare discussioni ;-)
@Cosmic: of course! Mi piace l'argomentare tuo sincero, diretto e infervorato. Altrimenti, che stamo a fà qua?????
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