Tutte noi mamme lavoratrici ci lamentiamo delle cose che non funzionano, di come il sistema non ci aiuti, anzi, ci affossa ulteriormente, di come vengono portate avanti situazioni obsolete ormai non più attuabili, perché intanto la vita è cambiata e ha preso un’altra strada.
Tutte non sappiamo più che pesci prendere per cercare di conciliare al meglio famiglia-casa-lavoro e ci ritroviamo spesso a non riuscire a fare bene niente delle 3 cose, tutto si lascia incompiuto e a metà, rimandando ad un momento migliore, chissà quando!
Ma… chi riesce a fare qualche proposta di senso compiuto?
Chi riesce a fornire una soluzione?
Visto che chi ci comanda non ci pensa affatto, potremmo unire in qualche modo le nostre forze… ma non ci sono le vie giuste, non c’è modo, non c’è tempo e non c’è spazio per farlo.
Allora, comincio io magari ad elencare quello che piacerebbe a me… ispirandomi a qualche cultura più evoluta della nostra, ai nord-europei oppure ai nostri cugini francesi… modelli da copiare (visto che non siamo capaci di fare altro, soprattutto nelle nefandezze, siamo i migliori copioni in circolazione!) .
In Norvegia i padri sono obbligati ad usufruire del congedo parentale per un periodo di tempo relativamente lungo, proprio per supportare la vita famigliare; cosa questa da non sottovalutare, soprattutto quando si rientra a casa dall’ospedale con quel fagottino in braccio e non si sa da quale parte si deve cominciare.
Altra cosa impagabile: in alcuni paesi esiste una copertura quasi totale degli asili nido, non c’è bisogno di iscriversi a graduatorie e le famiglie non vengono sottoposte allo screening dei propri averi per poter ottenere un posto in tali strutture.
In questi paesi si concede più spesso il part-time senza fare problemi, proprio perché è meglio avere una lavoratrice in forza almeno per parte della giornata, piuttosto che non averla affatto, costringendola ad inventare malattie fantomatiche.
L’orario di lavoro per TUTTI, non solo per lavoratori-genitori, è fino alle 17.00: se si cerca qualcuno in ufficio dopo tale orario, non lo si trova: perché si presume che si abbia anche una propria vita al di fuori di quella struttura, dei propri interessi che facciano sì che poi quello stesso lavoratore il giorno dopo ritorni a lavoro più tranquillo e soddisfatto, proprio perché è riuscito a fare dell’altro.
In Francia si può scaricare dalle tasse il costo della baby sitter e ci sono notevoli sgravi fiscali per le famiglie con più di un figlio.
Esiste il telelavoro: per chi ricopre mansioni che glielo possano permettere, si può tranquillamente lavorare da casa, per obiettivi e non seguendo dei rigidi orari che non servono proprio a niente, anzi, non fanno altro che aumentare l’improduttività del lavoratore. Senza considerare poi lo sgravio dei costi, in questo caso, per l’azienda, se un lavoratore se ne sta a casa!
Esistono nidi aziendali in quasi tutte le aziende.
Esiste una rete sanitaria che supporta le donne durante il puerperio (fase delicatissima) e che non le abbandona, buttandole fuori dall’ospedale in tempi record e senza neanche spiegare loro come si allatta e come si cambia un pannolino.
In Svizzera so che è uso comune, negli asili, portare quotidianamente i bimbi a passeggio anche con la neve, proprio perché fa meglio ai bimbi stare all’aria aperta, piuttosto che rinchiusi in un ambiente iper-riscaldato dove prolificano germi e batteri di ogni tipo, in modo tale che non si ammalino troppo frequentemente.
Noi cosa abbiamo?
Abbiamo un’illustrissima Gelmini, munita di uno stuolo di tate e colf al seguito, che afferma che rimanere a casa dopo il parto è un privilegio!
Abbiamo una ministra delle pari opportunità che rimanda il proprio matrimonio proprio per non farlo coincidere con le eventuali elezioni.
Abbiamo chi propone di trattare le donne che hanno appena partorito come delle matte da curare, quasi si dovessero riaprire i manicomi.
Di donne in ruoli prestigiosissimi ne abbiamo anche noi, per carità!
Peccato che si comportano in maniera ancora più cinica e bastarda del più cinico e bastardo degli uomini.
Perché da noi è indispensabile comportarsi in questo modo se si vuole avere un minimo di credilibtà per rivestire quel ruolo.
Finchè tali pseudo-donne che amministrano e comandano, non smettono di comportarsi come se avessero gli attributi maschili (altro detto che ancora non mi spiego come non è stato debellato dalla faccia della terra), non se ne uscirà mai fuori!
"Mamma, lo so che ti scoraggi quando trovi le mie impronte su mobili e muri, rallegrati però perchè sto crescendo e rimarranno un ricordo solamente, perciò io ti regalo le mie impronte perchè tu possa un giorno ben lontano vedere com'erano piccole le mie mani al tempo in cui cercavano la tua."
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Pensieri e massime varie che ho fatto miei!
Affrontare il mare in tempesta su un guscio di noce, ma farlo mano nella mano, è più facile che non da soli..
Nella vita c'è SEMPRE qualcosa di meglio da fare che stirare. E se non c'è, bisogna lavorare sulla propria vita.
Quando distribuivano il talento della perfetta massaia io sono andata un attimo in bagno.
Per cogliere tutto il valore della gioia devi avere qualcuno con cui condividerla (M. Twain)
L'amore per la lettura è uno dei regali più belli che una mamma può fare. (L. Salemi)
eehhh... ho visto anche io presa diretta e non riesco a dare una spiegazione sociologica sul perchè siamo finiti così !
RispondiEliminaComunque questa è la mia prima visita al tuo blog, grazie per la tua... verrò a trovarti spesso ;)
eehhhhh, noi siamo stati sempre cosi', perche' c'e' una tradizione maschilista alle spalle nel nostro paese! Non vi hanno mai detto da piccole che dovevate stare a casa e fare al massimo le insegnanti, che era inutile studiare?......
RispondiEliminaci vuole tempo per cambiare questa mentalità, forse le nostre nipotine approfitteranno dei vantaggi....
@Mikela: grazie di esser venuta a trovarmi! Ti aspetto.
RispondiElimina@Anonimo: Fortunatamente i miei genitori mi hanno sempre spronato a studiare, assecondando le mie inclinazioni e hanno inculcato a me e a mia sorella l'indipendenza, almeno, economica... e non è poco!
anche a me, per carità! ma non hanno mai inculcato ad esempio a mio fratello il modo di sostenere la moglie con i figli, lui doveva solo pensare a lavorare e tornare a casa per riposarsi.
RispondiEliminae' questo che dobbiamo cambiare soprattutto..
già... io sono fortunata, mio marito fa in casa le stesse cose che faccio io (o quasi) e si è sempre occupato anche dei figli. Da genitori di maschi dobbiamo lavorare molto su questo.
RispondiEliminaLa tua analisi è del tutto condivisibile.
RispondiEliminaSpesso parlando con il babbone ci siamo detti che sarebbe bello vivere in un Paese del Nord Europa! Amministrazione pubblica più organizzata, servizi più efficienti alle famiglie...ecc.
E' vero che il nostro Paese si regge su un impostazione mentale vecchia, tradizionalista e senz'altro maschilista, di cui si paga il prezzo affacciandosi al mondo del lavoro (sei donna e la tua carriera sarà diversa e molto più modesta da quella di un uomo a meno che tu non rinunci alla tua vita privata!).
@maria: allora io sono sempre appartenuta ad una famiglia avveniristica e non me ne sono mai accorta: mio padre collaborava in tutto: spesa, cucina, casa, bimbe... questo perchè mia mamma lavorava fuori casa e in maniera del tutto naturale si era reso conto che c'era bisogno di rimboccarsi le maniche per poter andare avanti in maniera decorosa e senza dover poi curare esaurimenti nervosi e crisi di mia mamma.
RispondiEliminaPer giunta, mio marito fa altrettanto, e non è l'unico. Gli uomini oggi in casa aiutano e parecchio, non è questo il punto.
Il punto è il dover costringere la donna a fare la scelta AUT AUT tra lavoro e famiglia. E' questo il punto... a mio avviso, eh.
mio padre invece a casa non ha mai alzato un dito, anche se mia mamma lavorava e si doveva occupare di due figli, e non avevamo nessun nonno a Roma....
RispondiEliminamio marito e' sempre stato disponibile ad aiutarmi a casa e con la bambina, ma nel suo ufficio non esiste il concetto che un padre possa tornare a casa presto per aiutare la moglie: gli convocano le riunioni alle 6 di sera, se c'e' una urgenza lo costringono a rimanere fino a tardi.... e quindi, volente o nolente, mi ritrovo comunque col triplo lavoro, visto che lui non c'e' mai....
cose che all'estero non esistono, alle 6 ti buttano fuori dall'ufficio, qualunque cosa e' rimandata al giorno dopo. E' la mentalità di base e il modo di lavorare che vanno cambiate: una donna nel privato viene tagliata fuori perche' non e' disponibile agli straordinari e alle urgenze, cose che non dovrebbero accadere di base!
@maria: ecco, è proprio questo quello che intendevo anche io!
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